Per la terza volta in pochi giorni, il Tar del Lazio accoglie l’istanza di Acqualatina contro l’ennesima ordinanza del Comune di Ventotene che bloccava i lavori di installazione del dissalatore.
Besson: «Siamo soddisfatti dal prevalere del buonsenso, ma il perseverare di un clima così palesemente ostile è quanto mai dannoso, per la collettività.»
 
Nella giornata odierna, il Tar dal Lazio ha accolto l’istanza di Acqualatina contro l’ennesima ordinanza del Comune di Ventotene volta a bloccare i lavori di installazione dell’impianto dissalatore.
Si tratta del terzo pronunciamento consecutivo del Tribunale a favore del Gestore, in un arco temporale di 30 giorni.
«Siamo soddisfatti – interviene Besson, Ad di Acqualatina – che ancora una volta nelle sedi depurate sia prevalso il buonsenso, ma il perseverare di un clima così palesemente ostile è quanto mai dannoso, per la collettività.
Come già detto, ogni ulteriori stop ai lavori di installazione comporta un aggravio in termini di tempi e costi, e di questo, come gestore di un territorio ampio come l’ATO4, dobbiamo renderne conto all’insieme degli utenti. Siamo già in ritardo di più di due settimane con l’attivazione.
Dal canto nostro, confermiamo il massimo impegno, e siamo già nuovamente al lavoro per rendere operativa, già dall’estate 2017, l’unica soluzione in grado di garantire il servizio, soprattutto vista la situazione di crisi idrica diffusa che tutti ormai conosciamo. »
Siamo di fronte al terzo tentativo dell’Amministrazione comunale, posto in essere nell’arco temporale di 30 giorni, diretto a impedire il completamento dei lavori e l’attivazione dell’impianto di dissalazione, ormai in fase di ultimazione. I primi due, l’ordinanza sindacale del 24 giugno, e l’ordinanza del Capo Area 6 del 19 luglio erano stati entrambi sospesi con decreto cautelare del TAR Lazio, su istanza di Acqualatina.
Si ricorda che il dissalatore è un’opera prevista dal Protocollo d’Intesa siglato da Regione Lazio, Comune di Ventotene, Comune di Ponza, Ato4 e Acqualatina nel 2015.