L’arsenico è un metallo pesante presente negli organismi animali e vegetali, nell’atmosfera, nel suolo, nelle rocce e nell’acqua, dove viene misurato in microgrammi per litro (μg/L).
Nel mondo la sostanza è presente in concentrazioni elevate nelle acque di alcuni paesi asiatici come il Bangladesh (2.500 μg/L) la Mongolia (2.400 μg/L) e il Vietnam (3.050 μg/L), e americani come il Cile (1.000 μg/L), l’Argentina (5.300 μg/L) e gli USA (2.600 μg/L in California e Nevada).
In Europa questo metallo è presente nel Regno Unito (zone di Devon e Cornwall, concentrazioni che arrivano a 50 μg/L), in Francia (regioni di Allier e Puy-de-Dome, fino a 190 μg/L), in Svizzera (con concentrazioni fino a 170 μg/L) ed in Germania (a nord della Baviera, l’arsenico raggiunge i 150 μg/L).
In Italia concentrazioni elevate sono state registrate in Piemonte (fino ad 80 microgrammi per litro), in Lombardia (tra 75 e 100 μg/L), in Toscana (175 μg/L), in Emilia Romagna, in Veneto e nel Lazio. Da come si può vedere, il fenomeno è diffuso sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, come pure è presente in diverse regioni d’Italia. Se non sottovalutato e affrontato con impegno, il fenomeno non comporta conseguenze per la salute degli utenti.