Questione perdite di rete: nessun lato oscuro, Acqualatina ha realizzato gli investimenti previsti da piano approvato dalla conferenza dei sindaci. 
Per il recupero delle perdite e l’ammodernamento della rete, la soluzione fondamentale per garantire continuità al servizio, già investiti 43 milioni e altri 75 sono da investire nei prossimi anni.
La diminuzione della percentuale di acqua fatturata è da attribuire alle perdite amministrative, in particolare al fenomeno dell’abusivismo, stimato in oltre 15 milioni di metri cubi all’anno, che la Società contrasta da sempre con i mezzi a disposizione. 
 
 
 

In riferimento all’articolo “Il lato oscuro dell’acqua” si chiarisce quanto di seguito . 

Non c’è nessun lato oscuro, tanto è vero che le affermazioni del comitato,  riportate nell’articolo, fanno esplicitamente riferimento a dati pubblicati nei bilanci d’esercizio della Società.
 
Quello che si evince dai documenti, invece, con trasparenza, è che la rete è stata ereditata in uno stato di obsolescenza straordinario. Dalla presa in gestione, Acqualatina ha intrapreso un percorso di rinnovamento della rete investendo quanto previsto per queste voci nel piano degli investimenti.
Bisogna, infatti, ricordare che il gestore agisce sulla base del Piano degli investimenti approvato dalla Conferenza dei Sindaci, Piano che la Società è tenuta a realizzare.
 
La voce del recupero delle perdite e ammodernamento della rete, negli anni, su proposta del gestore, è via via cresciuta, fino ad assumere il ruolo centrale nel piano degli investimenti che ha tuttora. 
Sono stati investiti circa 43 milioni di euro e oltre 75 milioni sono gli investimenti previsti nei prossimi anni. Il recupero avvenuto da inizio gestione è di circa il 10%. Il che equivale a oltre 12 milioni di metri cubi risparmiati all’anno.  
L’importanza riservata al recupero delle perdite è dettata dal fatto che il risanamento delle reti si  attesta come la  soluzione fondamentale  al fine di stabilizzare il servizio, sia in condizioni di normalità che in presenza di forti carenze idriche, come quella attuale.
Quanto alla questione della percentuale di acqua fatturata rispetto a quella prodotta, non bisogna dimenticare né sottovalutare le cosiddette perdite amministrative, la cui causa principale è l’abusivismo, fenomeno che comporta che l’acqua, illegalmente consumata, non venga fatturata dal gestore. Da alcuni calcoli basati su un confronto nazionale, ma ancor più su scala regionale, più indicativo per uniformità di territorio, abitudini e clima, le perdite di questo tipo nell’ATO4 si attestano sui 15 milioni di metri cubi all’anno, che vengono sottratti alla collettività in maniera illegale.
Quella della lotta all’abusivismo è un’attività che Acqualatina porta avanti da inizio gestione, spesso senza il supporto della Autorità e della Amministrazioni comunali che, per quota parte, non hanno mai fornito l’anagrafe utile a individuare gli abusivi. 
Quanto dichiarato dal Comitato, dunque, è semplicemente mancante di una parte della realtà: dei risultati già raggiunti, di ciò che è stato fatto in questi anni con gli investimenti previsti dal piano approvato dalla Conferenza dei Sindaci e compatibili con la tariffa in vigore.
 
Esattamente quanto avvenuto finora.
 
Mai come in questo periodo di così grave emergenza idrica, è opportuno fare chiarezza ed evitare confusione e disinformazione.